Siamo stati “Testati” da “al Volante” in una inchiesta che in incognito ha verificato la competenza, la disponibilità ed i costi per un piccolo ma forviante problema.
Come evidenziato nell’articolo riportato, WAG dispone di attrezzature moderne in grado di fornire informazioni dettagliate su stato ed errori delle moderne auto ma anche di personale qualificato e di esperienza in grado di interpretare tali informazioni creando un efficiente connubio  fra nuove tecnologie, competenza ed  esperienza.

I Voti di WAG

DISPONIBILITÀ 9 Commento:
Aspettiamo qualche minuto, in questi moderno centro pieno di lavoro, prima che il proprietario si possa dedicare al nostro “caso”. Collega un tester, inserisce il codice errore nel computer e dice che si tratta di un problema al sensore della pressione della turbina. Apre il cofano, fa un’accurata ispezione, individua la spinetta staccata e la sistema: non vuole nulla, e ci saluta con una cordiale stretta di mano.
COMPETENZA 10
COSTO INTERVENTO nulla

Trascrizione articolo: Da “al Volante” anno 18 n.3 marzo 2016

Meccanici – Esame – Guasto per 51 officine: Disco Rosso per più di metà

Maledetta quella spinetta

Provocando ad arte un guasto subdolo abbiamo messo alla prova le officine di assistenza. C’è da fidarsi di meccanici ed elettrauto?

I meccanici di ieri non avevano molti mezzi, ma non difettavano di intuito ed esperienza e, con pochi attrezzi, erano in grado di risolvere quasi tutti i problemi: come anche Lucio Battisti ricordava in una sua famosa canzone, “Quel gran genio del mio amico… con un cacciavite in mano fa miracoli”. Oggi la situazione è divera: anche la più piccola officina dispone di un tester per la diagnosi elettronica e , nella maggioranza dei casi, il tecnico non si sbilancia prima di esserci collegato alla presa EOBD dell’auto per farsi un’idea del guasto.
PIÙ ONESTI CHE COMPETENTI
Le vetture di oggi sono assai più complesse e sofisticate. Resta, però, il fatto che anche tanti meccanici esperti trascurino l’importanza di una “ricognizione”visiva e manuale, nel vano motore, affidandosi piuttosto alle indicazioni di un tester che (se non correttamente interpretate) a volte possono risultare fuorvianti. Senza parlare del differente livello qualitativo delle strumentazioni e dei relativi software… È quanto abbiamo constatato visitando in incognito, dopo  aver provocato ad arte un guasto semplice ma subdolo, 36 officine di tutta Italia, solo 17 delle quali sono state in grado di risolvere il problema. Certo, nessuno dei tecnici si è rilevato disonesto: ma, in fatto di competenza, c’è ancora molto da fare.

Un problema semplice, ma da “capire”

Prima di varcare la soglia di ogni officina, abbiamo provveduto a scollegare la spinetta del sensore di ressione del turbo (qui sotto), in modo da provocare l’accensione, nel cruscotto, della spia arancio e del corrispondente messaggio di “avaria motore”. Dopo di che, fingendoci automobilisti del tutto inesperti presi alla sprovvista nel corso di un viaggio, abbiamo “bussato” alle porte dei vari riparatori, chiedendo un aiuto.
SAREBBE BASTATO ALLUNGARE UNA MANO…
Il danno provocato è fra i più subdoli: lo scollegamento del “sensore di pressione assoluta” (che si traduce, nel linguaggio del tester, nel codice di errore P0235) non è visibile a colpo d’occhio,  perché la spinetta è celata dal coperchio motore/scatola del filtro e si aggiunge solo infilando la mano dietro al propulsore, in uno spazio che, nella nostra auto (una vecchia FIAT Idea a gasolio), è sotto l?astina di controllo del livello dell’olio.

Un “Giro d’Italia” in 36 tappe (e con qualche sorpresa)

Su e giù per la Penisola, da Rovereto a Bari, per tracciare una mappa della correttezza e della qualità dell’assistenza fornita da officine meccaniche generiche ed elettrauto.

Questi sono stati i più “virtuosi”

I migliori meccanici sono quelli che hanno preso la diagnosi elettronica solo come prima indicazione, per poi andare a “sporcarsi le mani” sul motore, verificando di persona elementi di contorno come tubazioni e connessioni.
C’È CHI NON HA CHIESTO NULLA
Su tutti hanno svettato (non soltanto per non aver chiesto compenso) le officine Maspes di Como, WAG di Milano, Ma.Cia. di Roma, Trabucco di Pescara, Sapone e AM di Bari.